Lettera al presidente Letta: ripristini il ministero delle pari opportunità

By July 2, 2013 Articoli

Signor Presidente del Consiglio,

l’attribuzione della delega alle Pari opportunità alla viceministra del Lavoro è un passo indietro, una “non scelta” come ha scritto Barbara Stefanelli sul Corriere. Questo Ministero, voluto dal Governo Prodi nel 1996, aveva sancito un punto: esiste in Italia una discriminazione di genere.

Da allora che cosa è cambiato? I più dicono che questo Ministero non è servito a niente, altri che ne hanno seguito l’evoluzione attribuiscono alle Pari opportunità alcuni provvedimenti significativi. Ma la scelta di non sostituire la Ministra Idem non nasce certo da una valutazione sull’efficacia di quel Ministero che il Presidente del Consiglio aveva riconfermato appena due mesi fa evidentemente confidando nella sua necessita’. E in questi due mesi per la verità ci sono ragioni nuove a sostegno dell’utilità del Ministero sia sul piano simbolico che sul piano materiale.

Tra i primi atti di questa legislatura c’è stato quello di approvare all’unanimità, alla Camera e al Senato, la ratifica della Convenzione di Istanbul. Un atto dovuto, ma non scontato, a cui si è arrivati soprattutto grazie alla capacità dei movimenti delle donne di imporre il tema della violenza maschile e del femminicidio nell’agenda politica del Paese. Se il Parlamento ha finalmente preso consapevolezza di questo fenomeno – dei numeri, delle dinamiche e dello stato sociale e culturale in cui tutto ciò si determina – e se aveva appena avviato i suoi lavori la task force voluta dall’ex ministra Josefa Idem, come si può pensare che in una fase così delicata l’atto politico successivo possa essere quello di eliminare il Ministero che più di tutti aveva il compito di monitorare il percorso iniziato attraverso quel voto?

Pertanto, piuttosto che attribuire una delega specifica sul “femminicidio” – come è stato fatto con Isabella Rauti – disconoscendo di fatto la complessità del fenomeno, sarebbe stato necessario mettere nelle condizioni il Ministero delle Pari opportunità di farsi da garante fino in fondo della piena applicazione della Convenzione che investe, e attraversa, tutti gli altri Ministeri: dall’Istruzione al Lavoro, dall’Economia agli Affari sociali. È una scelta incomprensibile, Signor Presidente, nella forma e nella sostanza, nella superficie e nella profondità.

Temiamo che, purtroppo, anche questo passaggio sia stato viziato dalle “larghe intese”, che in questa fase evidentemente non godono di buona salute: non vorremmo cioè che le mancate alchimie politiche prevalessero sul bene comune.

Non siamo portatori di una visione ideologica ma non abbiamo mai creduto a una politica “neutra” delle donne: essere di parte però non ci ha mai impedito di riconoscere, se buono, il lavoro dei nostri avversari politici. Anzi, di recente, attraverso il voto alla nostra mozione sulla piena applicazione della legge 194, abbiamo scoperto il sì del Pdl contro la sorprendente astensione del Pd. A dimostrazione che su certi terreni non si può ragionare con schemi politici predefiniti.

È importante il profilo politico del Ministero delle Pari opportunità e, per questo, avevamo criticato l’accostamento con lo Sport sotto la direzione di Josefa Idem. Mai ci saremmo aspettati, dopo appena tre mesi, di dover chiedere almeno il ripristino di ciò che era stato già acquisito.

Gennaro Migliore

Titti Di Salvo

Celeste Costantino

2 Comments

  • Roberto says:

    ministro letta, io spero che lei legga questo messaggio.
    continuate a fare tagli di quà e tagli di là… anche adesso, per poter coprire le spese per l’abolizione dell’imu, state tagliando risorse importanti.
    Perchè non cominciate a tagliare le vostre paghe così vergognosamente alte? perchè non tagliate il numero di parlamentari? (che mangiano solo soldi?)
    un’altra domanda…
    al ministro brunetta non è stato fatto pagare l’imu perchè la sua villa non era riconosciuta come abitazione di lusso.
    ai miei genitori viene fatto pagare l’imu su una baracca di grandi dimensioni che però non ha niente per abitarci, perchè viene calcolata come seconda casa…ma stiamo scherzando? e questa e giustizia? io scrivo a voi ma il discorso è rivolto a tutti i partiti e a tutti i parlamentari…
    VERGOGNATEVI!!! la gente non ne può più.
    poi c’è chi si fa un mazzo tutta la vita a lavorare, e poi va in pensione a 65 anni, e prende una pensione da fame (bella ricompensa per il lavoro svolto).
    cìè invece qualche parlamentare o altra persona che nonn fa un cavolo e prende una pensione vergognosamente alta.
    COMINCIATE A FARE QUALCOSA!!! PERI IL MOMENTO VERGOGNATEVI E BASTA!!!

  • Roberto says:

    Spero di non avere usato toni troppo aggressivi nel commento precedente, ma ormai la gente non ne può più di quello che succede.

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