Interrogazione parlamentare: dove sono finiti i fondi per i centri anti-violenza?

By April 11, 2014 Lavoro parlamentare

Ho depositato un’interrogazione parlamentare per chiedere al Governo Renzi, che non ha nominato nessun referente per le pari opportunità, se ha intenzione di portare avanti il Piano nazionale antiviolenza e far arrivare ai centri i fondi stanziati, e che misure intende adottare per combattere la violenza maschile contro le donne.

 

ATTO CAMERA



INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04447

Dati di presentazione dell’atto

Legislatura : 17
Seduta di annuncio : 209 del 10/04/2014

Firmatari:

Primo firmatario: DI SALVO TITTI
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’
Data firma: 10/04/2014

Destinatari:

Ministero destinatario :
  PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere e data delega :
  PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 10/04/2014

 

TESTO ATTO

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04447

presentato da

DI SALVO Titti

testo di

Giovedì 10 aprile 2014, seduta n. 209

DI SALVO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
il contrasto alla violenza maschile contro le donne deve essere una priorità per il nostro Paese che va affrontata partendo dalle radici su cui si fonda la violenza stessa e cioè l’incapacità a riconoscere ed accettare la libertà delle donne. È necessario dunque partire dalla scuola e dall’educazione, dalla destrutturazione degli stereotipi, del rafforzamento dell’autonomia e alla libertà delle donne e dal sostegno ai centri anti-violenza;
con l’insediamento del Governo è stata chiesta a gran voce da associazioni e movimenti la nomina di un/a ministro/a per le pari opportunità, che fosse il punto di riferimento per coordinare tutti gli interventi e le strategie necessarie per contrastare il fenomeno e le discriminazioni che alimentano la violenza;
il precedente Governo aveva avviato i tavoli di lavoro della task force interministeriale con un confronto tra istituzioni, associazioni e centri antiviolenza per elaborare il nuovo Piano nazionale antiviolenza, individuando misure volte sia alla prevenzione del fenomeno che al sostegno e al rafforzamento delle vittime. Il Dipartimento per le pari opportunità stava svolgendo il suo ruolo istituzionale di coordinamento fra tutte le amministrazioni, centrali e decentrate;
le associazioni di donne che da anni lavorano sui territori per il contrasto alla violenza in quella sede hanno chiesto la realizzazione di tutte quelle misure e azioni previste dalla Convenzione di Istanbul e dalle direttive internazionali ancora inapplicate in Italia;
il precedente Governo aveva deciso di distribuire ai Centri antiviolenza e alle case rifugio 17 milioni di euro per il biennio 2013-2014 come previsto dal decreto-legge n. 93 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 119 del 2013. Le associazioni che coordinano i centri anti-violenza fra cui D.i.re auspicano che al più presto vengano assegnati ai Centri i finanziamenti stanziati, in un’unica soluzione, al fine di consentire continuità ai progetti di sostegno e aiuto alle donne che intraprendono percorsi di uscita dalla violenza;
ad oggi il Piano nazionale antiviolenza non è stato ancora rinnovato e i 17 milioni di euro per il biennio 2013-2014 previsti dal decreto-legge sicurezza non sono stati ancora assegnati ai Centri antiviolenza e alle Case rifugio, mettendone seriamente a repentaglio la sopravvivenza –:
quali iniziative intenda prendere per mettere il contrasto alla violenza maschile contro le donne come priorità nell’agenda politica del Governo;
quali iniziative intenda prendere affinché si concluda il confronto avviato tra le istituzioni e le associazioni nell’ambito della task force interministeriale, istituita dal precedente Governo e coordinata dal Dipartimento per le pari opportunità;
se non ritenga urgente che sia rinnovato il Piano nazionale antiviolenza;
se non ritenga necessario che siano assegnati ai Centri antiviolenza e alle Case rifugio i fondi previsti dal decreto-legge n. 93 del 2013, individuando chiari criteri di distribuzione;
se non ritenga necessario che l’attuale Governo si assuma l’impegno affinché i Centri antiviolenza e le Case rifugio siano finanziati in maniera certa e costante, sottraendoli all’incertezza; alla sopravvivenza o al rischio di chiusura. (4-04447)

RISPOSTA ATTO

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