Nota sui lavori parlamentari settimana dal 16 al 19 Giugno

By June 21, 2014 Lavoro parlamentare

Premessa

In questa settimana con enorme tristezza ho lasciato Sel e il suo gruppo parlamentare. Le ragioni le ho spiegate nella lettera che avete ricevuto qualche giorno fa. La nota settimanale continuerà come report dei lavori della Camera, così come mi è stato richiesto da molti di voi con la stessa meticolosità e spero utilità.

Questa settimana alla Camera si è discusso di:

  • Relazione su riforma del sistema di gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata
  • decreto Irpef
  • mozione a favore delle vittime di amianto
  • mozione su semplificazione normativa e amministrativa
  • Applicazione di misure relative alla sicurezza e alla protezione sociale di cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari

Relazione sulle prospettive di riforma del sistema di gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, approvata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere

Questa relazione si occupa di aggiornare il sistema di gestione dei beni confiscati alle mafie rendendolo più efficace. Si tratta della legge Rognoni-La Torre, uno dei più importanti provvedimenti presi contro la criminalità organizzata, approvata e resa effettiva solo dopo la morte del generale Dalla Chiesa. Naturalmente questa legge, il suo uso, la sua manutenzione vanno adeguati a un tempo cambiato, anche nelle strategie della mafia.

Oggi la mafie investe in beni immateriali, fondi sovrani, aziende, non più soltanto in beni materiali come terreni e palazzi. Per questo è importante investire sull’Agenzia per i beni sequestrati e confiscati, rendendola capace di gestire anche ad esempio aziende confiscate in cui in ballo ci sono milioni di posti di lavoro. Si pensi che ad oggi dei 2.600 beni confiscati l’anno scorso, soltanto il 5 per cento è stato rimesso, attraverso una restituzione, in condizione di stare sul circuito economico, finanziario, commerciale. È il segno statistico di un fallimento, o comunque di una non adeguatezza di uno strumento fondamentale per la gestione dei beni confiscati.  Così come il Fondo unico per la giustizia, che raccoglie le liquidità che sono state confiscate e che ha a disposizione una cifra certamente superiore ai 3 miliardi di euro, ma che oggi è utilizzato soltanto in una percentuale minima, che non sembra superi il 4 per cento. Ciò in una condizione in cui altri comparti dello Stato, che sono in prima linea nella lotta alla criminalità mafiosa, si trovano spesso privi di mezzi e di risorse.
In discussione generale e dichiarazione di voto è intervenuto Claudio Fava.

Disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 66 del 2014: Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale (decreto Irpef)

Il grande tema che la politica tutta e il Governo hanno davanti in questo momento come ripetiamo da tempo è la redistribuzione della ricchezza. Non soltanto come scelta di equità e giustizia sociale, ma come vera e propria scelta di politica economica. Ridistribuire la ricchezza e diminuire progressivamente quelle diseguaglianze che hanno generato e alimentato la crisi in Italia, al netto del fondamentale superamento dell’austerità in Europa, vuol dire prima di tutto tre cose: un sistema tributario equo e per questo anche semplice, attraverso una riforma dell’IRPEF.  La Corte dei conti stessa dice che la nostra IRPEF non è più progressiva: sopra i 75 mila euro in Italia abbiamo un’unica aliquota e gli incapienti, quelli che non riescono a produrre un reddito, non hanno nemmeno un’imposta negativa a dargli sollievo. Passa attraverso i contratti, sbloccando ad esempio il contratto del pubblico impiego. In terzo luogo tramite il welfare, come elemento distintivo del modello sociale europeo, a partire da un reddito minimo che sostenga l’autonomia delle persone. Partendo da queste considerazioni abbiamo valutato il decreto Irpef: se ridistribuire 80 euro in busta paga a lavoratori dipendenti e alle persone che hanno contratti d collaborazione è una scelta che va nella direzione giusta, non lo è coprire questa spesa con il taglio agli enti locali, ne tantomeno decidere di tenere fuori i pensionati, le partite IVA, gli incapienti per cui esigiamo che il prossimo anno vengano trovati i 14 miliardi di coperture. Se dunque questa misura va nella direzione giusta, e per questo abbiamo dato voto favorevole, l’esigenza che manifestiamo e per cui ci batteremo è che non sia una singola misura anti-ciclica staccata dall’indirizzo economico del Governo.

La dichiarazione di voto sulla fiducia è stata fatta da Gennaro Migliore. La dichiarazione di voto finale è stata fatta da Titti Di Salvo.

Mozioni su iniziative a favore delle vittime dell’amianto

La finalità comune a tutte le mozioni è quella di rivendicare, a poco più di vent’anni dalla legge che mette al bando l’amianto nel nostro Paese, l’importanza e la gravità di questo tema, per la sua diffusione e soprattutto per la capacità che ha questo materiale, estremamente utilizzato in varie forme e in vari ambiti, nel mietere vittime o nel creare patologie appunto asbesto-correlate. In particolare la nostra mozione che è stata approvata, oltre a chiedere più attenzione per il piano nazionale amianto e finanziamenti per il fondo vittime amianto istituito nel 2008 e quello per il risanamento degli edifici, impegna il Governo ad espellere dal Patto di stabilità le spese relative alle bonifiche straordinarie di amianto, così come chiedono da tempo gli enti locali. La dichiarazione di voto è stata fatta da Fabio Lavagno.

Mozioni su semplificazione normativa e amministrativa

Abbiamo dato parere favorevole a questa mozione unitaria che punta alla semplificazione dei processi normativi e amministrativi. I punti salienti si inseriscano nel solco di quella che doveva essere la semplificazione in questo Paese, anticipata nella legge del 1990 sulla trasparenza, che avrebbe dovuto rappresentare la rivoluzione nel rapporto tra pubblica amministrazione e cittadini, un flusso che all’interno degli anni Novanta ha avuto un suo incardinamento grazie ai testi unici, ma che ha anche avuto negli anni successivi delle grandi complicazioni a partire da una riforma mancata, quella del Titolo V, che ha complicato ulteriormente il sistema di potere e soprattutto i luoghi della produzione legislativa nel nostro Paese. Quello su cui ci siamo soffermati è prima di tutto un ritorno all’unitarietà della produzione normativa ad esempio attraverso lo strumento dei testi unici, così come sulla limitazione della decretazione d’urgenza su argomenti molto differenti, di cui anche questo Governo si sta tristemente caratterizzando.

La dichiarazione di voto è stata fatta da Fabio Lavagno.

Applicazione di misure relative alla sicurezza e alla protezione sociale di cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari

Queste mozioni nascono dalla volontà della Lega Nord di mettere in discussione il sistema di welfare europeo in favore di una salvaguardia dei presunti diritti dei cittadini italiani e della sovranità degli stati. Inutile dire che la nostra idea di Europa sia esattamente l’opposto e parta proprio dal rilancio dello stato sociale Europeo, da un sistema di welfare comunitario che rimetta al centro dell’agenda politica europea le persone e il loro benessere con misure di welfare e di sostegno al reddito universali come il reddito minimo.

In dichiarazione di voto è intervenuto Erasmo Palazzotto.

Question Time

Il question time questa settimana è stato fatto da Celeste Costantino su “Elementi ed iniziative in relazione al comportamento delle forze dell’ordine in occasione di una protesta che ha avuto luogo il 10 giugno 2014 presso il centro di accoglienza per richiedenti asilo di Castelnuovo di Porto

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