Nota sui lavori parlamentari settimana dal 30 al 2 Aprile

By April 2, 2015 Lavoro parlamentare

Premessa

Nella settimana è stato approvato il decreto che contiene le nuove norme contro il terrorismo internazionale così come in altri paesi (l’attentato al Museo Bardo di Tunisi era avvenuto proprio mentre in Parlamento si discuteva delle misure di contrasto al terrorismo).

Nuove norme che saranno tanto più efficaci quanto più verranno affiancate alle iniziative politiche nei confronti dell’Islam moderato per prosciugare i bacini del terrorismo. Un nuovo corpo di regole è richiesto non solo da ragioni politiche – non è semplicemente possibile traslare le iniziative messe in atto contro le Brigate rosse – ma anche e soprattutto dalla necessità di adattare gli strumenti preventivi e repressivi alle nuove forme assunte dal terrorismo e ai nuovi mezzi di comunicazione utilizzati. E qui si ripropone il dilemma antico tra i confini della tutela della libertà individuale e della privacy e quelli della tutela della sicurezza di tutti. La delicatezza del tema ha suscitato molte discussioni e prese di posizione su alcune punti del decreto anche da parte del garante della privacy. Per questa ragione è stato stralciato dal testo iniziale la possibilità per la polizia di intercettazioni telematiche da “remoto con software spia” che si prestava appunto a rilievi sul confine tra tutela della sicurezza e intrusione nella vita privata rimandando l’argomento ad un ulteriore approfondimento. Non è un caso che dopo lo stralcio il commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa Muiznieks si è complimentato con il Governo italiano “per aver bloccato misure antiterrorismo intrusive”.

Il decreto è stato votato dopo l’abituale ostruzionismo del M5s stavolta utilizzato nei confronti di un decreto che per i suoi contenuti avrebbe meritato un atteggiamento sottratto alla polemica politica.

Disegno di legge di conversione del decreto- legge n. 7 del 2015: Misure urgenti per il contrasto del terrorismo, anche di matrice internazionale, nonché proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia (A.C. 2893-A/R)

Il decreto si concentra sull’aggiornamento delle misure di prevenzione e contrasto del terrorismo, con soluzioni anche analoghe a quelle adottate di recente da altri Paesi europei, quali la Francia. I punti principali:

– Modifiche al codice penale. Si interviene sulle disposizioni del codice penale relative ai delitti di terrorismo, anche internazionale, per: punire con la reclusione da 5 a 8 anni i c.d. foreign fighters; introdurre una nuova figura di reato destinata a punire con la reclusione da 5 a 8 anni chiunque organizzi, finanzi o propagandi viaggi finalizzati al compimento di condotte con finalità di terrorismo; introdurre la punibilità di colui che si “auto-addestra” alle tecniche terroristiche e pone in essere comportamenti univocamente finalizzati alla commissione di atti terroristici (oggi è punito solo colui che viene addestrato da un terzo); introdurre aggravamenti della pena prevista per il delitto di addestramento ad attività con finalità di terrorismo quando le condotte di chi addestra o istruisce siano commesse attraverso strumenti telematici o informatici; stabilire che alla condanna per associazione terroristica, assistenza agli associati, arruolamento e organizzazione di espatrio a fini di terrorismo consegue obbligatoriamente la pena accessoria della perdita della potestà genitoriale «quando è coinvolto un minore»; introdurre specifiche sanzioni, di ordine penale e amministrativo, destinate a punire le violazioni degli obblighi in materia di controllo della circolazione delle sostanze (i cd. “precursori di esplosivi”) che possono essere impiegate per costruire ordigni con materiali di uso comune.

– Contrasto alle attività di proselitismo attraverso Internet. Sono anzitutto previste aggravanti di pena quando i reati di terrorismo, l’istigazione e l’apologia del terrorismo sono commessi tramite strumenti informatici e telematici. Sono previste misure specifiche per quanto riguarda il controllo della rete da parte della polizia postale per intervenire e oscurare, se necessario, siti internet utilizzati con finalità di terrorismo. Con queste norme non si vuole criminalizzare il web o i social network, ma si tenta di evitare che diventi vettore di propaganda del terrore e quindi di morte.

– Arresto per i trafficanti di immigrati clandestini. Viene previsto l’arresto obbligatorio in flagranza per i promotori, organizzatori e finanziatori del trasporto di stranieri nel territorio dello Stato.

– Misure di prevenzione. Vien modificato il Codice antimafia circa la disciplina delle misure di prevenzione e in materia di espulsione dallo Stato per motivi di terrorismo.

– Espulsione degli stranieri. Sempre come misura di prevenzione viene modificato il TU Immigrazione con la previsione dell’espulsione amministrativa da parte del prefetto per motivi di prevenzione del terrorismo nei confronti degli stranieri che svolgano rilevanti atti preparatori diretti a partecipare ad un conflitto all’estero a sostegno di organizzazioni che perseguono attività terroristiche.

– Potenziamento e proroga dell’impiego delle Forze Armate nel controllo del territorio. Con un serie di disposizioni – finalizzate a garantire maggiore disponibilità di personale per le esigenze connesse con il controllo del territorio e il contrasto del terrorismo – si prevede, tra le altre cose, anche la presenza di 300 militari in più nella Terra dei Fuochi.

– Coordinamento nazionale delle indagini nei procedimenti per i delitti di terrorismo. Viene attribuito al Procuratore Nazionale Antimafia la funzioni di coordinamento, su scala nazionale, delle indagini relative a procedimenti penali e procedimenti di prevenzione in materia di terrorismo

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