Nota sui lavori parlamentari settimana dal 14 al 18 Settembre

By September 18, 2015 Lavoro parlamentare

Premessa

I lavori della Camera della settimana si sono concentrati oltre che sull’approvazione di alcune ratifiche di trattatati internazionali sul disegno di legge che modifica le norme esistenti sul processo penale. Si tratta di uno dei molti atti attraverso i quali, in questa legislatura, è stata affrontata dal Parlamento la riforma della giustizia. La complessità della giustizia italiana infatti rende necessari più interventi per affrontarne sia gli aspetti strutturali e organizzativi, che quelli normativi.

Gli atti che si sono susseguiti non sono stati solo di iniziativa governativa. Ce ne sono stati importanti di iniziativa parlamentare, come quelli che hanno introdotto istituti quali la messa alla prova, o quelli che hanno modificato la disciplina di istituti particolarmente importanti quali la custodia cautelare, la prescrizione (il testo approvato dalla Camera è ora all’esame del Senato), o sono intervenuti su reati (reati contro la pubblica amministrazione, falso in bilancio, autoriciclaggio) che minano gravemente l’economia italiana.


Il disegno di legge, che concluderà il suo iter in aula la prossima settimana, ha alle spalle una lunga istruttoria di mesi e una accurata indagine conoscitiva condotta dalla Commissione.

Il suo obiettivo principale è la semplificazione della celebrazione dei processi penali dando attuazione al principio della ragionevole durata del processo, senza tralasciare le istanze di garanzia per gli imputati e le indicazioni che provengono dalle convenzioni e dalle direttive europee, cosi come dalla giurisprudenza internazionale.

Era poi necessario coordinare il testo con gli altri interventi già realizzati nel corso della legislatura come – per citarne alcuni – l’aumento delle pene minime per i reati di furto in abitazione e rapina sulla falsariga dell’anticorruzione o la rimodulazione della pena del reato di scambio elettorale politico-mafioso a seguito della recente rimodulazione delle pene per i delitti di cui all’articolo 416-bis.

Il testo affronta la questione penitenziaria attraverso una delega che è stata preceduta da molti recenti interventi legislativi che hanno cercato in primo luogo di far fronte al sovraffollamento delle carceri. Ora con la delega, che arriva dopo quaranta anni dall’approvazione della legge del 26 luglio del 1975 sull’ordinamento penitenziario, si persegue sia l’obiettivo ambizioso di una risistemazione organica della materia che quello della la promozione di pene alternative. Sempre, però, tenendo conto che alcuni reati di particolare allarme sociale, quali quello di mafia e terrorismo, comportano delle riflessioni e una normativa in concreto differenziata e che i lavori in carcere e, quindi, il recupero dei condannati alla convivenza civile sono l’unica soluzione per evitare la recidiva.

L’attenzione dell’opinione pubblica però si è concentrata in questi giorni su una disposizione erroneamente definita “bavaglio alla stampa”, su una norma cioè contenuta nel testo che introduce un principio di delega per prevedere la punibilità della diffusione delle riprese effettuate fraudolentemente tra privati allo scopo di ledere la reputazione altrui. Secondo alcuni con questo divieto si prevederebbero le manette nei confronti di giornalisti, soprattutto d’inchiesta, che svolgono il proprio lavoro utilizzando riprese effettuate all’insaputa del soggetto interessato. In realtà si tratta di una norma non applicabile a coloro che effettuano un’inchiesta giornalistica, sia perché da un lato l’attività giornalistica quando è svolta nel rispetto del codice deontologico non è mai fraudolenta, ma è sempre pienamente legittima. Sia perché l’informazione pubblica non è finalizzata a commettere un reato contro l’onore, come si dice espressamente nel principio di delega, perchè le notizie giornalistiche sono espressione del diritto di cronaca che di per sé rappresenta già una discriminante ai sensi dell’articolo 51 del codice penale. Detto ciò si può ulteriormente lavorare sul testo in modo da fugare ogni dubbio su un tema cosi delicato.

Ratifiche

Sono stati approvati i seguenti disegni di legge di ratifica: Accordo con il Governo della Repubblica del Cile sull’autorizzazione all’esercizio di attività lavorative dei familiari a carico del personale diplomatico, consolare e tecnico-amministrativo delle missioni diplomatiche e rappresentanze consolari (Approvato dal Senato) (A.C. 3056); Accordo di cooperazione scientifica e tecnologica tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Cile (Approvato dal Senato) (A.C. 3155); Accordo tra il Ministro dell’interno della Repubblica italiana e il Ministro dell’interno della Repubblica francese in materia di cooperazione bilaterale per l’esecuzione di operazioni congiunte di polizia (A.C. 3085); Trattato di estradizione tra la Repubblica italiana e la Repubblica popolare cinese (Approvato dal Senato) (A.C. 2620)

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