Nota sui lavori parlamentari settimana dal 2 al 5 Novembre

Premessa

– Nella settimana la Camera ha approvato alcune proposte di legge e molte ratifiche internazionali (di cui più avanti il dettaglio). Ma anche questa settimana l’attenzione pubblica si è concentrata sui contenuti della legge di stabilità che ha iniziato al Senato il suo iter. Rispetto al passato, e al di là delle singole voci che la compongono, il carattere principale della legge di stabilità è quello di puntare alla crescita per consolidare i primi segnali di uscita dalla crisi che di nuovo l’Unione Europa prima e l’Istat dopo hanno confermato. Per intendersi l’aumento del Pil per il 2015 dell’0,9% e di 1,5% nel 2016 -misurato sia da Bruxelles che dall’Istat- certifica una tendenza e quindi la bontà della strada intrapresa. Ciò non equivale a sostenere che i problemi sono risolti: nessuno può chiudere gli occhi di fronte a percentuali di disoccupazione che rimangono così alte nonostante l’aumento consistente delle assunzioni a tempo indeterminato. Ma neppure nessuno dovrebbe chiudere gli occhi di fronte alle novità della legge di stabilità e all’impatto delle misure li prese (e di quelle che l’hanno preceduta) al netto della polemica politica.

Così come l’eredità pesante dello stato del paese accumulatasi negli anni, dovuta a scelte sbagliate, a scelte non fatte, al fallimento di una intera classe dirigente, non può essere superata in breve tempo. Per questo il quesito sulla giustezza della direzione di marcia è decisivo: e la risposta data da chi misura e quantifica le previsioni di crescita lo è in altrettanto modo.

15 giorni per i padri: l’occasione della legge di stabilità

– La legge di stabilità è per definizione lo strumento della destinazione delle risorse pubbliche. Assume quindi un rilievo insieme simbolico e concreto la scelta di depositare in contemporanea sia al Senato (Valeria Fedeli) che alla Camera (Titti Di Salvo ) una pdl che riconosce ai padri il congedo di 15 giorni retribuiti nel primo mese di nascita dei propri figli e immaginare di introdurre questa novità in legge di stabilità, visto che al 31 dicembre del 2015 scade la sperimentazione prevista nella legge Fornero che di giorni ai padri ne riconosceva solo uno.

Le ragioni sono due:

– esiste una domanda nuova dei giovani padri e delle giovani madri di condividere la cura e la crescita dei figli. Una domanda che ancora coesiste con stereotipi, pregiudizi patriarcali e sessismo. Ma esiste e in un Paese civile va incoraggiata.

-esiste il bisogno del Paese di veder crescere l’occupazione femminile che se raggiungesse le percentuali previste dagli orientamenti europei avrebbe come effetto la crescita del Pil del 7 per cento (dati Banca d Italia). La maternità è l’ostacolo principale all’ingresso al lavoro e spesso ne determina l’uscita per l’impossibilità di conciliare vita e lavoro.

La genitorialità condivisa cambia l’approccio culturale e concreto alle politiche pubbliche verso la maternità.

Leggi l’articolo sull’argomento del Corriere della sera.

Guarda la video intervista sull’argomento a Titti Di Salvo

Mozione Quintarelli ed altri n. 1-01031: Iniziative per la promozione di una Carta dei diritti in Internet e per la governance della rete

Internet è uno strumento importantissimo, che ha cambiato e che cambierà sempre di più in modo profondo la maniera con cui le persone interpretano il loro modo di vita, lo stare insieme, l’informarsi, il costruire attività economiche e sociali. Ed è proprio l’importanza di questo strumento che ha fatto sì che si sia arrivati a una dichiarazione sui diritti in Internet che trova tutte le forze politiche d’accordo. Una dichiarazione che prevede 14 articoli, che sanciscono vari diritti. Fra i più importanti c’è sancire la neutralità della rete e il diritto di accesso. Nella Carta dei diritti si definisce l’accesso ad Internet come diritto fondamentale della persona e condizione per il suo pieno sviluppo individuale e sociale. È una visione estremamente importante: non si parla soltanto di uno strumento di comunicazione, ma stiamo parlando di uno strumento fondamentale condizione per il pieno sviluppo individuale e sociale. È per questo che nella mozione si chiede al Governo un impegno da una parte per portare avanti il lavoro fatto dalla Camera, dalla Commissione, di modo che abbia valenza sempre più internazionale, dall’altra per promuovere azioni concrete per far sì che si possa spingere di più l’ambizione del nostro Paese e far sì che l’Italia assuma un ruolo importante nella definizione della nuova governance di Internet.

Disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 154 del 2015: Disposizioni urgenti in materia economico-sociale (A.C. 3340-A)

Il provvedimento contiene quattro interventi distinti relativi all’edilizia scolastica, all’utilizzo di lavoratori in attività socialmente utili, all’amministrazione straordinaria delle imprese e, infine, ad alcuni territori colpiti da eccezionali eventi meteorologici. In paerticolare sull’edilizia scolatica vengono resi disponibili 110 milioni di euro, di cui 100 per il 2015 e 10 per il 2016. I fondi rientrano nel programma «scuole belle», elaborato in seguito all’accordo del 28 marzo 2014 tra Ministero del lavoro e delle politiche sociali, MIUR e parti sociali, che prevede l’utilizzo di risorse per lo svolgimento, da parte del personale adibito alla pulizia nelle scuole, di ulteriori attività consistenti in interventi di ripristino del decoro e della funzionalità degli immobili adibiti ad edifici scolastici. I110 milioni costituiscono quota parte dei 170 milioni di euro deliberati il 30 luglio 2015 nell’ambito di un accordo tra Governo e organizzazioni sindacali, e che si aggiungono a 260 milioni di euro già deliberati. L’articolo 3 stabilisce invece una riduzione degli obiettivi finanziari del Patto di stabilità interno per l’anno 2015 in favore degli enti locali interessati dagli eccezionali eventi meteorologici del 13 e 14 settembre 2015, che hanno colpito i territori delle province di Piacenza e Parma, per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza con la delibera del Consiglio dei ministri del 25 settembre 2015. Approfondisci qui

Ratifiche

Sono stati approvati i seguenti disegni di legge di ratifica: Ratifica ed esecuzione dell’Accordo di collaborazione culturale, scientifica, tecnologica e nel campo dell’istruzione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Cipro, con Allegato, fatto a Nicosia il 6 giugno 2005, e dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Cipro sul reciproco riconoscimento dei titoli attestanti studi universitari o di livello universitario rilasciati in Italia e a Cipro, con Allegati, fatto a Roma il 9 gennaio 2009 (A.C. 2711-A); S. 1937 – Ratifica ed esecuzione dell’Accordo quadro tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degli Stati Uniti d’America per la cooperazione nell’esplorazione ed utilizzazione dello spazio extra-atmosferico per scopi pacifici, fatto a Washington il 19 marzo 2013; S. 1601 – Ratifica ed esecuzione del Protocollo opzionale alla Convenzione sui diritti del fanciullo che stabilisce una procedura di presentazione di comunicazioni, adottato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 19 dicembre 2011; S. 1731 – Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Cile sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 25 luglio 2014 (Approvato dal Senato) (A.C. 3239); S. 1926 – Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Montenegro in materia di cooperazione nel campo della difesa, fatto a Roma il 14 settembre 2011 (Approvato dal Senato) (A.C. 3240); Ratifica ed esecuzione del protocollo che modifica la Convenzione tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera per evitare le doppie imposizioni e per regolare talune altre questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio, con Protocollo aggiuntivo, conclusa a Roma il 9 marzo 1976, così come modificata dal Protocollo del 28 aprile 1978, fatto a Milano il 23 febbraio 2015 (A.C. 3331); S. 2070 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 settembre 2015, n. 153, recanti misure urgenti per la finanza pubblica (Approvato dal Senato) (A.C. 3386)

Testo unificato delle proposte di inchiesta parlamentare: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri (Doc. XXII, nn. 46-51-A)

E’ stata istituita una commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Emanuele Scieri. In data 13 agosto 1999 Emanuele Scieri terminava la fase di addestramento e veniva trasferito con un pullman alla caserma militare di Pisa, caserma Gamerra. Già durante questo trasferimento in pullman si verificavano numerosi episodi di violenza per i quali è stato aperto un procedimento militare al tribunale di La Spezia con condanna dei responsabili. Emanuele Scieri raggiungeva la caserma Gamerra e poi la sera alle reclute veniva concessa la libera uscita. Emanuele faceva un giro per la città e rientrava alle 22,15 in caserma. Anziché ritirarsi subito in camerata, fumava l’ultima sua sigaretta e si attardava a fare una telefonata. Il commilitone suo compagno, tale Viberti, rientrava. Alle 23,45 però veniva effettuato il contrappello ed Emanuele Scieri non si presentava al contrappello. Moltissimi militari dissero che Emanuele Scieri era regolarmente rientrato in caserma, che fino a pochi minuti prima era stato visto, che ritenevano strana l’assenza di Emanuele Scieri ma nessuno in quella notte lo cercò. I militari addetti al contrappello non segnalarono niente all’ufficiale di picchetto che avrebbe dovuto ovviamente effettuare e disporre le ricerche. Intorno alla mezzanotte del 13 agosto alla caserma Gamerra nessuno si preoccupò di ricercare Emanuele Scieri e così anche il 14. Fino a quando il 15 agosto, il giorno di Ferragosto, ben due ispezioni straordinarie vennero fatte alla caserma. Alle 5 e mezza del mattino di Ferragosto e alle 21,30 di Ferragosto queste ispezioni provano che i vertici della caserma sapevano benissimo che non era affatto ordinaria la scomparsa di un commilitone, ma il corpo di Emanuele Scieri venne trovato il 16 agosto alle 13,50 e il cadavere ovviamente era in stato di decomposizione. Le indagini della procura di Pisa hanno permesso di raggiungere purtroppo una conclusione misteriosa: un’archiviazione. Queste le parole scritte dal procuratore: è certo che Emanuele Scieri cadde la notte del 13 agosto 1999 all’esterno della protezione della scala posta nella torre di prosciugamento dei paracadute della caserma Gamerra; è certo che cadde con le scarpe slacciate da una altezza di almeno 10 metri; è certo che sul dorso del piede aveva aperture cutanee e la deduzione logica – scrive il procuratore – è che Emanuele Scieri venne costretto a salire sulla scaletta senza alcuno strumento di protezione e che dall’interno della scala con uno strumento contundente non rinvenuto gli vennero procurate le lesioni al piede e gli vennero percosse le mani affinché Emanuele Scieri cadesse da quella scala. Questa Commissione di inchiesta è stata chiesta in diverse precedenti legislature ma non ha mai visto la luce. Dopo la morte di Emanuele Scieri, molti militari trovarono il coraggio di raccontare gli abusi subiti e il dibattito che ne seguì fu la molla per far scattare la modifica del servizio di leva da obbligatorio in facoltativo. Per la morte di Emanuele Scieri, la giustizia non può avere assolutamente una data di scadenza.

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