Nota sui lavori parlamentari settimana dal 12 al 17 Dicembre

By December 19, 2016 Lavoro parlamentare

Premessa

Nella settimana  la Camera ha approvato il decreto sul terremoto e ha dato la fiducia al nuovo Governo Gentiloni dopo l’esito del referendum sulla riforma Costituzionale e le dimissioni del Presidente del consiglio Renzi.
Oggi la discussione politica pubblica si sta avvitando sulla data delle future elezioni. In realtà la discussione è molto semplice. Il risultato delle elezioni politiche del 2013 ha determinato prima un governo Letta di larghe intese e poi un nuovo governo sostenuto da Pd, Scelta Civica e Ncd con una missione precisa chiesta da Giorgio Napolitano come condizione per la sua rielezione: le riforme istituzionali.
La bocciatura del referendum quindi mette in crisi il governo perché incrina la sua ragione fondativa. Per questo Matteo Renzi ha scelto di dimettersi: non era una scelta obbligata ma sicuramente una scelta non solita, di realismo e sensibilità istituzionale. Da questo punto di vista l’opinione del Partito Democratico, portata alle consultazioni del Presidente della Repubblica seguite alle dimissioni di Matteo Renzi, è stata quella di proporre un governo di responsabilità istituzionale per portare a termine la legislatura o in alternativa le elezioni anticipate, dopo aver reso omogenee le leggi elettorali. Di fronte al rifiuto delle opposizioni la scelta è quella di proseguire la legislatura per fare la legge elettorale e affrontare le emergenze.
La chiarezza delle stato dell’arte non toglie nulla al ruolo utile che il nuovo governo dovrà svolgere intanto per completare scelte già prese (dall’Ape al Piano nazionale contro la povertà).
Per questo il nuovo governo è in continuità del precedente con qualche novità importante, dalla ministra Finocchiaro al ministro Minniti alla ministra Fedeli per cui parla la solidità e importanza di una vita contro le discriminazioni e dalla parte dei più deboli. Al netto delle barbarie degli estremisti del Family day.
Il nuovo tormentone sul rapporto tra elezioni e indizione referendum Cgil andrebbe riportato a un senso logico. intanto non c’è rapporto tra le due cose. Alle elezioni bisogna andare per le ragioni dette. In più il punto non è evitare il referendum della Cgil, ma evitare la precarietà. Il Job act nasce con l’obiettivo di stabilizzare i rapporti di lavoro precari e incentivare il rapporto di lavoro a tempo indeterminato. A questo fine la decontribuzione e la riduzione Irap. E’ dunque nostro interesse guardare dentro l’esplosione dell’utilizzo dei voucher. Intanto l’allargamento dei voucher a tutti i settori è stato definito dalla legge Fornero (92/2011) e non dal Job act che al contrario ne ha escluso l’utilizzo negli appalti.
Il Job act ha però eliminato i contratti di collaborazione e l’esplosione dell’utilizzo dei voucher probabilmente ha anche questa motivazione.
A settembre 2016 il decreto correttivo del Governo ha reso tracciabili i voucher con un monitoraggio dell’impatto delle modifiche a dicembre 2016. È già da allora è stato annunciato un ulteriore intervento in assenza di efficacia sugli abusi evidenti del decreto correttivo.
Di questo bisognerebbe parlare.

Disegno di legge: S. 2567 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto 2016 (A.C. 4158)

Il decreto-legge in esame, approvato all’unanimità, è frutto di un intenso lavoro di raccordo con le comunità locali e dà esecuzione agli impegni assunti dal Parlamento immediatamente dopo gli eventi sismici.
Il decreto si ispira alla recente positiva esperienza della ricostruzione dopo il sisma dell’Emilia Romagna, per far fronte al quale si decise di far confluire tutte le misure in un unico strumento legislativo.
Lo sciame sismico ha interessato un’area di oltre 600 Kmq, 300.000 persone e distrutto o danneggiato più di 200.000 edifici, abitazioni, officine, scuole, strutture sanitarie o ricettive, luoghi di culto, impianti sportivi, infrastrutture viarie.
Lo scopo è quello di ricostruire non solo le abitazioni, ma il tessuto economico e sociale delle aree interessate, impedendo, al contempo, che l’attività di ricostruzione si trasformi in occasione di corruzione e illeciti guadagni. Ed è per questo che è stato adottato il c.d. modello “Expo”, con il coinvolgimento diretto dell’Autorità Anticorruzione.
Il decreto-legge contiene una serie di norme eterogenee per far partire da subito la ricostruzione degli edifici pubblici e privati nelle zone colpite, provvedendo contemporaneamente ad assicurare un alloggio a chi è rimasto senza casa.
Particolare attenzione è rivolta alla tutela del patrimonio culturale danneggiato durante il sisma e ad assicurare un regolare svolgimento dell’anno scolastico.
La “ricostruzione” interessa anche il tessuto economico e produttivo dei Comuni interessati, anche tramite il sostegno ai lavoratori e la conferma della sospensione dei termini processuali e fiscali.
I provvedimenti adottati sono il risultato di un grande lavoro di ascolto delle comunità locali attraverso la voce dei sindaci, delle organizzazioni d’impresa e sindacali, degli Ordini e delle professioni, del mondo dell’istruzione e delle realtà associative più sensibili al patrimonio ambientale e ai beni culturali. Approfondisci qui

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