Nota sui lavori parlamentari settimana dal 15 al 18 Settembre

By September 18, 2014 Lavoro parlamentare

Premessa

La settimana alla Camera e stata quasi prevalentemente dedicata allo svolgimento di sedute congiunte con il Senato per l’elezione dei componenti laici del CSM e della Consulta: senza esito. La difficoltà dell’elezione, rinviata alla prossima settimana, mostra il livello della conflittualità interna alle singole forze politiche e conferma il carattere di una legislatura nella quale il voto segreto ha riservato molte sorprese.

Ma il centro dell’attenzione e stato occupato dai contenuti dell’intervento del Presidente del Consiglio sul programma dei mille giorni. E in particolare sull’annuncio di un possibile intervento per decreto sulle regole del mercato dl lavoro e quindi sull’art. 18

Ora l’argomento e talmente delicato che meriterebbe di essere trattato riportando al merito la discussione: che invece è totalmente appannata dal fatto che nel tempo l’art. 18 e diventato un simbolo:

– per chi ne chiede l’abrogazione il simbolo dello sfondamento di una presunta rigidità del mercato del lavoro o il simbolo del proprio peso politico (Sacconi e NCD)

– per il Governo il simbolo delle risposte alle richieste dell’Europa di riforme strutturali

– per chi lo difende il simbolo della difesa di un intero sistema di diritti : lo statuto dei lavoratori.

Bisognerebbe ricondurre la discussione al piano di realtà:

– l’art. 18 intanto è un articolo della legge 70 (Statuto dei lavoratori) che dice che un giudice, se chiamato a giudicare, stabilisce se un licenziamento è giustificato. Se il giudice stabilisce che non lo è, a quel punto, il giudice stabilisce il reintegro nel posto di lavoro

– l’art. 18 si applica soltanto nelle imprese con più di 15 dipendenti

– In Italia il 90% delle imprese e al di sotto dei 15 dipendenti e quindi l’art. 18 agisce nel restante 10% delle imprese

– l’argomento secondo cui è proprio per evitare l’applicazione dello Statuto che le imprese decidono di mantenere la piccola dimensione, e un argomento destituito di fondamento dal fatto che la stragrande maggioranza delle piccole imprese italiane conta fino a 9 dipendenti

– la legge Fornero ha già modificato l’art. 18 depotenziandolo

– quando si cita il modello tedesco o nord europeo a riferimenti della legislazione sul lavoro, bisognerebbe fare confronti generali: sulla rete di protezione sociale, sul sistema di relazioni industriali, sulla politica industriale e gli investimenti pubblici, sul welfare in generale dai centri per l’impiego alla indennità di disoccupazione

– è dimostrato che per creare lavoro in fase di recessione la leva non è la modifica del mercato del lavoro, ma gli investimenti

– a leggere attentamente le valutazioni dell’OCSE sul mercato del lavoro italiano, non si accenna mai all’articolo 18

Se dunque la discussione venisse riportata sul piano di realtà si potrebbe affrontare più agevolmente l’evidenza della differenza di diritti (e di salario)  tra le persone a seconda del tipo di contratto, perfino quando si svolge il medesimo lavoro, la stortura della precarietà che abbassa la produttività di sistema e delle imprese: non si aumenterà l’occupazione modificando l’art.18 così come mantenerlo non farà aumentare l’occupazione ne ridurrà la precarietà.

Colpisce in ogni caso la scelta eventuale di un decreto per togliere ciò che sicuramente non è un privilegio ma la tutela di fronte ad un’ingiustizia.

E d’altra parte la discussione sull’art18 oscura il contenuto molto più articolato della legge delega sul lavoro: dal contratto a tutele crescente come contratto prevalente, agli ammortizzatori sociali universali, all’estensione di diritti fondamentali a tutte le tipologie di contratti, alla riduzione delle 46 forme contrattuali.

Nella settimana si è discusso di:

  • Disegni di legge di ratifica
  • Informativa urgente presidente del Consiglio selle linee di attuazione del programma del Governo
  • Disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 109 del 2014: Proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché disposizioni per il rinnovo dei comitati degli italiani all’estero (A.C. 2598-A/R)

Ratifiche

Sono stati approvati i seguenti disegni di legge di ratifica: Accordo con il Governo di Jersey sullo scambio di informazioni in materia fiscale; Accordo con il Governo delle Isole Cook sullo scambio di informazioni in materia fiscale; Accordo di cooperazione nel campo della cultura e dell’istruzione e dello sport con il Consiglio dei Ministri della Bosnia Erzegovina; Accordo con il Congresso di Stato della Repubblica di San Marino sulla cooperazione per la prevenzione e la repressione della criminalità;  Trattato sul trasferimento delle persone condannate con il Governo della Repubblica federativa del Brasile (A.C. 2080-A) ed abbinata;  Accordo con il Governo della Repubblica federativa del Brasile riguardante lo svolgimento di attività lavorativa da parte dei familiari conviventi del personale diplomatico, consolare e tecnico-amministrativo;  Accordo con il Governo della Repubblica argentina riguardante lo svolgimento di attività lavorativa da parte dei familiari conviventi del personale diplomatico, consolare e tecnico-amministrativo; Protocollo aggiuntivo alla Convenzione con il Governo della Repubblica di Corea per evitare le doppie imposizioni e per prevenire le evasioni fiscali in materia di imposte sul reddito.

Informativa urgente presidente del Consiglio selle linee di attuazione del programma del Governo

E’ intervenuto Gennaro Migliore.

Disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 109 del 2014: Proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché disposizioni per il rinnovo dei comitati degli italiani all’estero (A.C. 2598-A/R)

Il decreto è molto simile a quello votato mesi fa sullo stesso tema e presenta anche le stesse debolezze: è un decreto omnibus e cioè un modo per accorpare insieme in un unico voto missioni che meritano analisi diversificate e anche dei giudizi diversi. Ancora una volta abbiamo ribadito l’urgenza di una legge quadro sulla materia che sappia finalmente trattare in maniera organica il tema delle missioni internazionali. Oggi però il quadro politico è molto cambiato e le responsabilità in capo all’Italia non possono essere liquidate con la scelta del non interventismo. L’Islamic State è ormai un dato di fatto, non soltanto una cronaca di terrorismo ma una vera e propria minaccia strutturata che punta alla colonizzazione violenta del mondo arabo. In Libano l’impegno italiano è stato fondamentale: UNIFIL ha avuto una funzione politica stabilizzatrice, se siamo riusciti ad evitare che anche il Libano implodesse e si balcanizzasse lo dobbiamo anche alla capacità di mediazione politica che il nostro contingente ha saputo fare tra il Governo libanese e gli Hezbollah. Per portare aventi il modello italiano, un modello che pensa ad una soluzione pacifica dei conflitti, all’impegno umanitario, alla capacità di creare condizioni di dialogo, è necessario un impegno Italiano nei processi di peace keeping, per questo il nostro voto è stato di astensione.

La dichiarazione di voto è stata fatta da Claudio Fava.

Elezioni giudici del CSM e della Corte Costituzionale

Al tredicesimo scrutinio è ancora un nulla di fatto sull’elezione degli ultimi due giudici della Corte e degli altrettanti componenti laici del Csm. Nonostante l’accordo fra Pd e Forza Italia sui nomi di Luciano Violante e Donato Bruno non si riesce a raggiungere la maggioranza dei 3/5 necessaria. La votazione è stata rimandata a Martedì.

montecitorio

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